domenica 21 agosto 2016

COLITE o SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE: qual'è l'alimentazione più giusta?









Oggi vorrei parlarvi di un argomento del quale, ancora oggi, molti aspetti sono sconosciuti e in fase di ricerca: la SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE (SII o IBS) anche nota come COLITE Spastica. Io stessa ne soffro, per cui vorrei poter condividere ciò che so anche con voi. 

1 italiano su 10 ne soffre, benchè a mio avviso e sulla base della mia esperienza professionale, è una stima sottovalutata, poichè i casi ne sarebbero molti di più. A soffrirne maggiormente ne sono le donne, ma anche in questo caso sarebbe una sottostima (gli uomini affrontano più difficilmente il problema).

La SII è un insieme di sintomi: mal di pancia, gonfiore, tensione addominale,stipsi, diarrea sono i più eclatanti e i più frequenti; a questi si aggiungono: nausea, cefalea, ansia, depressione, umore altalenante, apatia e spossatezza fisica, fibromialgia (dolore muscolare), dolore alle spalle, alla schiena (zona lombare).
Pur essendo un disturbo intestinale, esso è in grado di coinvolgere anche altre parti del corpo apparentemente non correlate, come il cervello.
Una ricerca recentissima, fatta da alcune Università Statunitensi, avrebbe rivelato che ci sono persone con SII che avvertono i sintomi prima ancora di entrare in uno stato di ansia e nervosismo; altre invece,subito dopo essere venute a contatto con una qualsiasi motivazione fonte di ansia o stress, avvertono dolore addominale e gonfiore. Insomma esistono 2 vie di insorgenza dei sintomi: cervello-intestino e intestino-cervello, distinte e entrambe plausibili.

Scientificamente e clinicamente sono stati fatti molti passi avanti nella conoscenza di questo disturbo. Sempre più gente è alla ricerca di risposte e aiuti concreti che possano migliorare la loro qualità della vita, poichè la SII compromette non solo il benessere personale ma anche le relazioni con gli altri. Essa inoltre è tipica delle persone sensibili, ansiose e nervose. Per queste persone, fare un viaggio, mangiare in un ristorante o anche un semplice gelato, può trasformarsi in un'esperienza brutta e imbarazzante che inibisce e rattrista.
Vediamo le cause della SII, finora individuate dagli studiosi:
- predisposizione genetica
- flora batterica sbilanciata e preponderante nel piccolo intestino (intestino tenue);
- predisposizione per patologie intestinali come gastroenteriti;
-motilità intestinale scorretta;
- intolleranze e morbo celiaco (più che cause sono da annoverare tra i disturbi che si possono sviluppare assieme alla SII).
FATTORI CORRELATI 
- Pasti abbondanti
- Cibi fritti e grassi
- Mangiare ad orari irregolari
- Fare vita sedentaria
- Assenza di esercizio fisico
- Eccessivo consumo di caffè e tè
- Consumo abituale di alcolici (la birra è la peggiore di tutti!)
- Fumo
- Stress e stati emotivi di ansia

DIAGNOSI 
La SII si può diagnosticare mediante : anamnesi del medico (preferibilmente gastroenterologo), radiografia ed ecografia dell'addome, colonoscopia con biopsia del tessuto intestinale ed esame delle feci.
TERAPIA 
Il medico, a seconda dei casi- questo disturbo cambia molto da persona a persona- prescrive antidiarroici (in caso di diarrea) o integratori per la stipsi (in caso di stitichezza) assieme a fermenti lattici (i batteri dell'intestino giocano un ruolo cruciale). Ma ricerche internazionali, dimostrano chiaramente, che è l'alimentazione a interpretare un ruolo chiave! Anche praticare yoga ed esercizi psicoterapeutici, possono aiutare il paziente a migliorare il problema.



L'ALIMENTAZIONE ANTI-COLITE 
Un'alimentazione povera di FODMAPs, è in grado di migliorare moltissimo il disturbo. L'acronimo inglese sta per: FERMENATABILI-OLIGO-DI-MONOSACCARIDI e POLIOLI, molecole presenti in alcuni tipi di frutta e verdura, legumi, grano e altri cereali, cipolla e agio, latte e formaggi, miele, dolcificanti.
Sono proprio questi a produrre i tipici sintomi della sindrome come mal di pancia, gonfiore e alvo irregolare. Essi si accumulano presso i villi intestinale e vengono in parte digeriti dai batteri della flora intestinale producendo gas, flatulenza e malessere generale. Altri richiamano per osmosi l'acqua e causano diarree precedute da forti dolori addominali, che a volte non si placano neanche dopo l'evacuazione. Tali sintomi si accentuano nella fase mestruale, in gravidanza e in menopausa.
Come si procede dunque? Innanzitutto, dopo la diagnosi, rivolgetevi ad esperti come nutrizionisti e dietologi che di certo sapranno aiutarvi a dovere.
Il percorso da seguire, per capire effettivamente a cosa siete "più sensibili", si compone di 3 fasi:

  •  Nella prima fase si eliminano totalmente i cibi ricchi di FODMAP, vale a dire latte, yogurt, formaggi freschi e molli, alimenti a base di farina bianca e integrale, farine di legumi, ceci, lenticchie, fagioli, fave, cipolle, aglio, asparagi, carciofi, cavolfiori, verze, cicoria, funghi, radicchio. Soprattutto, proprio con l’arrivo dell’estate, va evitata, durante le prime settimane, frutta tipica di questa stagione come albicocche, anguria, ciliegie, fichi, nespole, pesche, prugne, oltre ad arachidi e pistacchi. Da evitare anche bevande tipo birra, caffè d’orzo, succhi e sciroppi, brodi già pronti e miele. 
  • Tutti questi cibi verranno reintegrati gradualmente al fine di capire quali e in quale quantità sono implicati nei disturbi prescritti. Naturalmente, tocca a voi, compilare un diario alimentare che possa aiutare il professionista ad elaborare la dieta su misura per voi; 
  • Nell'ultima fase l'esperto elaborerà la dieta ad hoc per voi (se il percorso è stato fatto e seguito assiduamente) e vi consiglierà alcuni comportamenti che potranno aiutarvi a gestire al meglio il problema. 
Alcuni alimenti possono essere reintegrati anche a distanza di un anno o più, per provarne la reazione sul vostro intestino. Nel frattempo, vi suggerisco alcune spezie che aiutano a tenere sotto controllo il gonfiore: cumino, chiodi di garofano, coriandolo, semi di finocchio. Insaporiranno i vostri piatti e vi aiuteranno a controllare quella fastidiosa sensazione di gonfiore. 
In ultima analisi, vi dirò che la SII è cronica, cioè dura tutta la vita e alterna fasi di quiescenza a fasi di veglia in cui, sarà necessario essere attenti più che mai all'alimentazione e al vostro stile di vita.
Sapere come "raggirare" il disturbo, vi aiuterà senz'altro a vivere meglio con voi stessi e con gli altri!



martedì 31 maggio 2016

Il nostro DNA influenza i nostri gusti alimentari!

L'altra sera ho visto una puntata molto interessante di un documentario scientifico in tv che aveva come tema il DNA. Ebbene, voi tutti sapete che tutti gli esseri viventi sono dotati di questa piccola grande molecola della vita (acido desossiribonucleico). Essa, è racchiusa in ogni cellula dell'organismo e, nonostante lo spazio infinitesimale che occupa, in realtà, se potessimo srotolarla essa sarebbe lunga ben 2 metri! La natura non finisce mai di stupirci.
Da questa molecola dipendono non solo le nostre caratteristiche fisiche e comportamentali, le nostre attitudini, le possibili patologie o meccanismi di difesa di cui siamo dotati, ma dipendono un mare di altri aspetti ancora sconosciuti e inesplorati. Certamente, l'ambiente in cui cresciamo, in cui viviamo  gli affetti che riceviamo, le persone con le quali interagiamo svolgono un ruolo imprescindibile nel "modellamento" dell'espressione genica: ciò è quanto sostiene il recente campo dell'epigenetica.
Tra gli aspetti più affascinanti dell'informazione genetica, c'è quella che riguarda i nostri personali gusti alimentari.  

Pensate a quanta varietà alimentare c'è nel mondo. Ebbene, all'interno di ogni popolazione ci sono persone che pur condividendo le medesime tradizioni culinarie, differiscono tra loro per il cibo che prediligono. C'è chi va matto per i dolci, chi esclusivamente per i salati, chi invece li gradisce entrambi indifferentemente. 
Volendo definire queste tre categorie di persone e, quindi, di gusti alimentari, li chiameremmo: 
1) SUPER TASTERS (super gustatori): amano gli zuccheri e non riescono in alcun modo ad accettare di mangiare cibi amari come il caffè o sapori intensi come il limone ed il piccante. Il loro DNA li ha infatti provvisti di un maggior numero di papille gustative specifiche per il sapore amaro e acido e per tal motivo sentono "di più" questi gusti; in Italia lo sono circa il 10%;
2) TASTERS ( gustatori): al contrario dei primi, avendo un'equa distribuzione delle diverse tipologie di papille gustative, non hanno problemi ad assumere cibi dal sapore meno gradevole. In Italia lo sono il 60%; 
3) NO TASTERS (non gustatori): queste persone non sono dei buoni "gustatori": infatti, non saprebbero distinguere un cibo piccante e speziato da uno che non lo è; solitamente prediligono i cibi altamente calorici. In India ad esempio, si stima che il 50% della popolazione sia non gustatrice: questo spiegherebbe perchè la loro cucina sia così ricca di sapori forti e marcati. In Italia sono non gustatori il 30% della popolazione totale.

Al di là della fisiologia, ciò che differenzia queste tre categorie, è il comportamento alimentare e la loro esposizione a fattori di rischio verso alcune patologie. 

I Super gustatori ad esempio, saranno molto più esposti al rischio di sviluppare diabete, obesità e malattie cardio-vascolari, a causa del consumo eccessivo di zucchero e alimenti raffinati. Diversamente i no tasters, maggiormente esposti ad ipertensione arteriosa e malattie infiammatorie. 
La categoria più giusta nella quale ritrovarsi è senz'altro quella dei gustatori che sono anche quelli che riescono meglio a seguire una dieta equilibrata e quindi ad essere meglio protetti da malattie metaboliche.

Dunque cari lettori, non disperatevi oltremodo se non siete in grado di mangiare i broccoli o di mangiare l'insalata senza sale, perchè è anche colpa del vostro DNA. Così come da esso, dipende per il 60% la buona riuscita di una dieta...Ma questa è un'altra storia. A presto!


mercoledì 23 marzo 2016

Frutta e Verdura: possono...farti ingrassare!



Cari amici salutisti in tavola, dal titolo di questo articolo sembrerebbe che voglia stravolgere la convinzione comune che frutta e verdura siano gli alimenti più appropriati per perdere peso e soprattutto per stare bene. 
E invece no, cercherò di mostrarvi "l'altra faccia della medaglia" che forse non tutti conoscono. 

Tantissime volte nel mio lavoro mi capita di conoscere gente che lamenta di non riuscire a perdere peso, "eppure -dicono- mangio solo frutta e verdura"!!. 
Ebbene, 2 sono le opzioni: o questa gente sta mentendo spudoratamente, oppure è la verità. Ma come è possibile che alimenti del genere, così posti da tutti gli esperti sul piatto d'oro per la loro ricchezza di vitamine, sali minerali, fibra e povertà in calorie, possano farci ingrassare? Ecco la risposta, anzi le risposte. 


  • La prima motivazione è la seguente. Frutta e verdura sono ricche di fruttosio, uno zucchero semplice con composizione chimica identica al glucosio (C6H1206), ma diversamente elaborato nel nostro organismo. Il fruttosio infatti, che troviamo anche nel miele, nel saccarosio e negli sciroppi fruttati, è assorbito a livello intestinale da un carrier specifico il GLUT5 che si satura molto in fretta, cioè può assumere solo piccole quantità di fruttosio per volta, altrimenti, oltre tali quantità si "accumula" in prossimità dei villi causando mal di pancia, nausea, diarrea. Oltre a tali effetti dunque prevenibili, biochimicamente il fruttosio viene "gestito" in massima parte a livello del fegato e dei reni. Qui, seguendo una via specifica enzimatica propria entra nella glicolisi da una parte, e dall'altra viene sfruttato per creare i precursori dei grassi....ed è qui che sta il problema. I grassi. Il fruttosio in grandi quantità quindi, sfugge al controllo sia dell'insulina che invece bada al glucosio, sia della fosfofruttochinasi, potendo tranquillamente essere usato per ottenere trigliceridi e lipoproteine, quindi grassi.
A questo punto vi starete chiedendo se sia giusto o no mangiare tanta frutta e verdura. La risposta è sì certo, ma in quantità che non superino i 7-10 g di fruttosio al giorno, quindi non abbiate timore di ingrassare se il vostro nutrizionista di fiducia vi ha consigliato di mangiare 3-4 frutti al dì e una bella insalata! Fate in modo però che frutta e verdura non siano il solo cibo del quale vi nutrirete nella speranza di dimagrire, perchè allora sì che non starete facendo un buon lavoro! 


  • La seconda motivazione per cui probabilmente c'è gente che ingrassa mangiando solo vegetali è rappresentata dal tipo di batteri che colonizzano il loro intestino. Voi tutti sapete che nel nostro intestino, soprattutto crasso (colon) abitano più di 30 000 specie differenti di batteri commensali buoni e cattivi, assieme a qualche virus e protozoi non ancora identificati. Dell'importanza dei batteri buoni(=flora intestinale) parleremo un'altra volta. Per adesso, vi basti sapere che senza quei simpatici esseri viventi non potremmo vivere, poichè tra le tante funzioni, loro sono in grado di produrre vitamine e altri nutrienti che noi non possiamo produrre da noi. Tra le sostanze prodotte, vi sarebbero anche enzimi che trasformerebbero la fibra alimentare della frutta e della verdura in grassi. Ecco perchè le mucche, i conigli e altri animali ruminanti sono capaci di ingrassare pur mangiando erba dalla mattina alla sera. 

Concludo dicendo che la verità delle cose sta nel mezzo. Ovvero, con un'alimentazione equilibrata, lontana da eccessi sia in senso positivo che in senso negativo, non avrete problemi a restare in forma e naturalmente, in salute!  





domenica 10 gennaio 2016

Come tornare in forma dopo le Feste!

Con l'Epifania tutte le feste vanno via. Purtroppo non possiamo dire altrettanto dei rotolini di ciccia che improvvisamente ci ritroviamo sulla pancia, assieme ad un peso che sulla bilancia vorremmo non fosse vero. E che dire, del senso di gonfiore e goffaggine che ci portiamo addosso come un vestito stretto??
Insomma amici, siate sinceri e ammettete che é giunto il momento di rimetterci in carreggiata, ponendo tra i bei propositi del nuovo anno, una forma fisica accettabile nella quale ritrovarci. Ma la domanda cruciale é: da dove iniziare?
Innanzitutto niente ansia ma affrontiamo con calma la situazione 😊
Eccovi pertanto dei consigli che mi auguro possano esservi d'aiuto:
1) iniziate cambiando il contenuto del vostro frigo e della dispensa: bandite panna, besciamella, sughi pronti, salami ed insaccati, formaggi grassi come provolone, scamorze, taleggio, gorgonzola ecc, biscotti al burro,cioccolato e derivati; riducete drasticamente la carne rossa (basterà una porzione a settimana) e quella bianca (basterà 1 porzione a settimana), formaggi freschi e stagionati. Prediligete formaggi light, frutta e verdura, cereali integrali e pesce.
2) per "depurarvi" sará necessario essere green più del solito: quindi non abbiate timore a rifornirvi ampiamente di verdure di stagione: Zucca, bieta, rape, cicoria,peperoni, cavoli, verza, con particolare riguardo per quelle che hanno un effetto sgonfiante come finocchio e carciofo. Naturalmente quest'ultimo consiglio vale se non soffrite di colite, gastrite o di qualche altra sindrome gastro-intestinale. Quindi fate variate spesso la vostra dieta con minestre vegetali, passati di verdure, legumi, insalate colorate e sfiziose.
3) Iniziate a svegliarvi prima la mattina e ad andare a letto presto la sera (niente riposino pomeridiano) e cercate di mantenere tale abitudine anche nel weekend. Stessa cosa per i pasti: consumateli ogni giorno più o meno alla stessa ora. É noto infatti, che per agevolare il nostro metabolismo dobbiamo essere costanti e regolari.
4) Non iscrivetevi subito in palestra, ma potreste iniziare con una piccola attività fisica quotidiana come una bella corsetta al mattino vicino casa e qualche scalinata in più.
5) Prediligete nel tempo libero le attività che non siano sedentarie come guardare la tv. Ad esempio, una passeggiata con l'amico/a, un corso di ballo o di pilates, una serata danzante ecc.
6) imponetevi di bere almeno un litro e mezzo di acqua al di, liscia naturalmente per idratarvi e agevolare l' eliminazione dei liquidi in eccesso.
Allora, che ne dite, é così difficile tornare in forma?