domenica 27 settembre 2015

EXPO: Meraviglie dal Mondo

Cari Amici salutisti in tavola, dopo la lunga pausa estiva, ritorno a farmi viva con un argomento che quest'anno ormai è già diventato un cult: EXPO 2015.
La grande esposizione mondiale, allestita in tempi record a Milano, è stata aperta al pubblico dal 1 Maggio 2015 e lo sarà sino al 31 Ottobre 2015.
Il tema è l'ALIMENTAZIONE, affrontato dal punto di vista economico, sociale ed ambientale.
Per accedervi, io e la mia famiglia, abbiamo comprato i biglietti con largo anticipo (per poter usufruire di un piccolo sconto) e credetemi, ne è valsa la pena percorrere più di mille km per varcare le soglie di questa immensa piazza del mondo.





Il mio primo obiettivo una volta superata la fila d'ingresso, è stato quello di visitare i padiglioni dei Paesi che non conoscevo.E infatti, dopo essere passati oltre il padiglione Zero, e percorso un lungo corridoio, finalmente siamo entrati nel vivo dell'Esposizione. 
Ogni Nazione era una accanto all'altra, senza distinzioni geografiche nè culturali, ognuna con il proprio padiglione, piccolo o grande, modesto o imponente, etichettato solo dal nome e dalla bandiera. E quanti Paesi c'erano dei quali non ne conoscevo l'esistenza! 
Ero al centro del mondo e mi bastava entrare in ognuno di quelli edifici per visitarlo. 
Per fortuna, essendo metà settembre, la gente non era tantissima, dunque ci è stato possibile vedere più di  una ventina di padiglioni: Laos, Uganda, Mynmari, Burundi, Basmati, Spagna, Sultanato di Oman, Russia, Slovacchia, Moldavia, Ungheria, Tunisia, Iran, Sierra Leone, Mozambico,Argentina, sono solo alcuni. Tuttavia, non siamo riusciti ad accedere a quelli "più gettonati" come Cile, Brasile, Khazakistan, Emirati Arabi, Giappone, Cina, Germania. 
Ma in 7 ore, ci siamo comunque arricchiti di cultura ed emozioni. 
L'EXPO è una nave piena di passeggeri, dove ognuno di essi ha una storia, profumi, odori e sapori. 

 Non dimenticherò mai il profumo intenso ed il gusto forte del caffè dell'Uganda (il caffè te lo davano gratis, un caffè=un sorriso),le bambole cucite a mano dello Yemen, i tavoli interattivi del Sultanato di Oman, le mille varietà di riso del Laos, il colore dei chicchi di cacao del Mozambico,


i fiori coloratissimi della Turchia, il giardino di fiori e spezie dell'Iran, i grandi tappeti del Turkmenistan, gli alberi di flauti della Slovacchia, la massiccia vetrata specchiata della Russia, il gusto dolce e magico dei datteri della Tunisia.

  


Vedere che migliaia di persone, da ogni parte del mondo, erano accorte lì per conoscere, guardare, gustare ogni assaggio del mondo, è stato davvero emozionante e, per un attimo, mi ha fatto immaginare un'umanità in pace, dove ogni essere umano vive nel totale rispetto e amore sia del prossimo che del Pianeta. 

All'Expo ogni Paese ha messo in scena il proprio prodotto tipico e commercializzato, frutto di paziente lavorazione e cultura ancestrale. 

Favoloso anche poter immaginare come saranno i supermercati del futuro: la Coop ad esempio, ha allestito un intero padiglione-supermercato, con tanto di etichette digitali e braccia robotiche in grado di afferrare il cibo e confezionarlo per la clientela. 
Apprezzabile la presenza di bidoni per la raccolta differenziata ad ogni padiglione e numerose fontane dove poter riempire gratuitamente la propria borraccia d'acqua.
Anche l'acqua come il cibo, è fonte di vita per ogni essere vivente sulla Terra.

Al di là delle speculazioni commerciali per arricchire  le già grandi superpotenze mondiali, l'Expo ha voluto mostrare come ogni Nazione, anche la più piccola e sconosciuta, può e deve avere l'opportunità di nutrire nel miglior modo la propria popolazione, continuando a preservare il Pianeta. Le risorse che Madre Natura ha dato all'uomo sono più che sufficienti per nutrire una popolazione di quasi 7 miliardi di persone, se solo queste, fossero capaci di spartirle equamente, riducendo l'enorme spreco di cibo a mercé di un'ideologia consumista e materialista. 
Ce la faremo o è solo un'utopia? 









Nessun commento:

Posta un commento