sabato 12 dicembre 2015

L'Olio di Palma...perchè fa così male?















L'Olio di palma raffinato, cioè quello ottenuto meccanicamente dalle industrie, perde tutti questi preziosi antiossidanti ma non di certo i grassi saturi (in particolare l'acido palmitico, stearico, laurico) che ne rappresentano il 49% in peso. Insomma, 884 kcal per 100 ml. Quasi come l'olio extravergine d'oliva (900 kcal per 100 ml) che però, a differenza dell'olio di palma, è un olio "buono" perchè di acidi grassi saturi ne possiede una % irrilevante. Una piccola nota biochimica sulla natura degli acidi grassi mi è di dovere. 
Gli acidi grassi, si distinguono in saturi e insaturi. I primi, sono definiti "cattivi", poichè, a causa della loro struttura chimica con legami semplici, non possono legare atomi di idrogeno, sono solidi e pertanto nel sistema circolatorio umano vanno direttamente ad aderire alle arterie e, insieme a fattori di rischio come ipertensione, sovrappeso, fumo, danno vita a pericolosissimi ateromi (= infarto e ictus). 
I secondi, invece, definiti "buoni" chimicamente constano di uno o più doppi legami (i cossidetti polinsaturi come gli OMEGA 3 e OMEGA6), dunque sono sfruttabili dalle cellule. Essi sono ottimi antiossidanti delle cellule e migliorano la funzionalità cardiaca. Si trovano nell'olio di arachidi, nelle noci, nelle mandorle, nel pesce azzurro (sarde, salmone, sgombro, tonno). 


L'olio di palma, possiede la stessa composizione di acidi grassi saturi presenti nel burro e nello strutto, nella carne rossa e nei salumi, nei formaggi, grassi anche ampiamente usati nell'industria alimentare. I suoi effetti sulla salute non sono da sottovalutare l'abbiamo detto. 
Non bastasse, sarebbe anche responsabile di una feroce deforestazione a favore della monocoltura intensiva della palma, e metterebbe a repentaglio interi ecosistemi e la sopravvivenza di molte specie animali del Borneo e di Sumatra. Insomma, un vero e proprio killer per la salute e l’ambiente, che a dispetto di tutto è sulla lista degli ingredienti di moltissimi dei marchi sponsor del nostro Expo...altro che nutrire il Pianeta.
  
Cari Amici Salutisti in Tavola, il Natale si avvicina e con esso anche tutta la tradizione "mangereccia" del nostro Bel Paese. Pandoro, Panettone, Canditi e Frutta secca, Dolci tipici e confezionati. Il Natale per noi Occidentali, è quasi sempre simboleggiato da una tavola fin troppo imbandita ed ipercalorica.
Se si fa eccezione dei dolci della Tradizione, la grande maggioranza di quelli confezionati e di quelli che consumiamo anche fuori dal periodo Natalizio, contemplano fra i propri ingredienti l'olio di palma.
Etichettato dalla Comunità Mondiale Scientifica come un importante fattore di rischio nella dieta per le malattie cardio-vascolari, è oggi il principale grasso utilizzato nell'industria alimentare. Ma conosciamolo meglio.

L'Olio di palma grezzo, ovvero l'olio estratto dalle palme delle foreste Malesiane e Indonesiane, è un olio molto denso dal colore rossastro,che presenta un'elevata % di grassi saturi, compensatada un'altrettanto elevata quantità di antiossidanti che ne conferiscono il tipico colore. 

  



domenica 27 settembre 2015

EXPO: Meraviglie dal Mondo

Cari Amici salutisti in tavola, dopo la lunga pausa estiva, ritorno a farmi viva con un argomento che quest'anno ormai è già diventato un cult: EXPO 2015.
La grande esposizione mondiale, allestita in tempi record a Milano, è stata aperta al pubblico dal 1 Maggio 2015 e lo sarà sino al 31 Ottobre 2015.
Il tema è l'ALIMENTAZIONE, affrontato dal punto di vista economico, sociale ed ambientale.
Per accedervi, io e la mia famiglia, abbiamo comprato i biglietti con largo anticipo (per poter usufruire di un piccolo sconto) e credetemi, ne è valsa la pena percorrere più di mille km per varcare le soglie di questa immensa piazza del mondo.





Il mio primo obiettivo una volta superata la fila d'ingresso, è stato quello di visitare i padiglioni dei Paesi che non conoscevo.E infatti, dopo essere passati oltre il padiglione Zero, e percorso un lungo corridoio, finalmente siamo entrati nel vivo dell'Esposizione. 
Ogni Nazione era una accanto all'altra, senza distinzioni geografiche nè culturali, ognuna con il proprio padiglione, piccolo o grande, modesto o imponente, etichettato solo dal nome e dalla bandiera. E quanti Paesi c'erano dei quali non ne conoscevo l'esistenza! 
Ero al centro del mondo e mi bastava entrare in ognuno di quelli edifici per visitarlo. 
Per fortuna, essendo metà settembre, la gente non era tantissima, dunque ci è stato possibile vedere più di  una ventina di padiglioni: Laos, Uganda, Mynmari, Burundi, Basmati, Spagna, Sultanato di Oman, Russia, Slovacchia, Moldavia, Ungheria, Tunisia, Iran, Sierra Leone, Mozambico,Argentina, sono solo alcuni. Tuttavia, non siamo riusciti ad accedere a quelli "più gettonati" come Cile, Brasile, Khazakistan, Emirati Arabi, Giappone, Cina, Germania. 
Ma in 7 ore, ci siamo comunque arricchiti di cultura ed emozioni. 
L'EXPO è una nave piena di passeggeri, dove ognuno di essi ha una storia, profumi, odori e sapori. 

 Non dimenticherò mai il profumo intenso ed il gusto forte del caffè dell'Uganda (il caffè te lo davano gratis, un caffè=un sorriso),le bambole cucite a mano dello Yemen, i tavoli interattivi del Sultanato di Oman, le mille varietà di riso del Laos, il colore dei chicchi di cacao del Mozambico,


i fiori coloratissimi della Turchia, il giardino di fiori e spezie dell'Iran, i grandi tappeti del Turkmenistan, gli alberi di flauti della Slovacchia, la massiccia vetrata specchiata della Russia, il gusto dolce e magico dei datteri della Tunisia.

  


Vedere che migliaia di persone, da ogni parte del mondo, erano accorte lì per conoscere, guardare, gustare ogni assaggio del mondo, è stato davvero emozionante e, per un attimo, mi ha fatto immaginare un'umanità in pace, dove ogni essere umano vive nel totale rispetto e amore sia del prossimo che del Pianeta. 

All'Expo ogni Paese ha messo in scena il proprio prodotto tipico e commercializzato, frutto di paziente lavorazione e cultura ancestrale. 

Favoloso anche poter immaginare come saranno i supermercati del futuro: la Coop ad esempio, ha allestito un intero padiglione-supermercato, con tanto di etichette digitali e braccia robotiche in grado di afferrare il cibo e confezionarlo per la clientela. 
Apprezzabile la presenza di bidoni per la raccolta differenziata ad ogni padiglione e numerose fontane dove poter riempire gratuitamente la propria borraccia d'acqua.
Anche l'acqua come il cibo, è fonte di vita per ogni essere vivente sulla Terra.

Al di là delle speculazioni commerciali per arricchire  le già grandi superpotenze mondiali, l'Expo ha voluto mostrare come ogni Nazione, anche la più piccola e sconosciuta, può e deve avere l'opportunità di nutrire nel miglior modo la propria popolazione, continuando a preservare il Pianeta. Le risorse che Madre Natura ha dato all'uomo sono più che sufficienti per nutrire una popolazione di quasi 7 miliardi di persone, se solo queste, fossero capaci di spartirle equamente, riducendo l'enorme spreco di cibo a mercé di un'ideologia consumista e materialista. 
Ce la faremo o è solo un'utopia? 









giovedì 11 giugno 2015

Le ETICHETTE ALIMENTARI...Tutto ciò che c'è da sapere!

Quanti di voi quando vanno a far la spesa, si preoccupano di leggere l'etichetta degli alimenti che acquistano? Alcuni mi risponderanno che lo fanno ma, probabilmente, l'unico dettaglio dell'etichetta al quale si fa attenzione è la data di scadenza. 
In realtà, vi sono molte altre informazioni che bisogna evidenziare per capire che cosa abbiamo tra le mani. 

Le informazioni obbligatorie contemplate dalla normativa (UE n. 1169/11), sono le seguenti: denominazione dell'alimento, elenco degli ingredienti, evidenziazione di eventuali allergeni, quantità di alcuni ingredienti, il peso, la durabilità, la modalità di conservazione,il nome e indirizzo del produttore, istruzioni dell'uso (se necessarie), il numero di lotto e l'origine. 
Le informazioni volontarie sono: codice a barre e stabilimento. 

La tabella nutrizionale , contenente 7 valori e riferita a 100 g o ml di prodotto, non è obbligatoria per tutti gli alimenti. Ne sono esenti: ortofrutticoli freschi, acque gassate, aceto, formaggi, burro, latte e creme di latte fermentato- salvo l'aggiunta di ulteriori ingredienti (enzimi, fermenti lattici, sale)- alimenti monoingrediente (es. zucchero). 


Vediamo ora le etichette dei principali gruppi di alimenti. 

1) FRUTTA e VERDURA : oltre alle informazioni di base (denominazione, origine, categoria, calibro, prezzo al kg), vi sono caratteristiche poco chiare, come la provenienza, per esempio in merito alla varietà di un frutto. Così, mentre i produttori si preoccupano di indicare la regione di provenienza, il metodo di coltivazione resta un rebus! Esso infatti viene specificato solo quando si tratta di agricoltura biologica. 
Dal 13 Agosto 2015, l'ortofrutta confezionata, verrà regolamentata per la prima volta. Tra le novità già introdotte, vi è la precisazione in etichetta se il prodotto è lavato e pronto al consumo o alla cottura: tale precisazione tuttavia, non ci esula dall'effettuare sempre un lavaggio sotto l'acqua corrente per eliminare un'eventuale carica batterica riprodotta. 
Una NOTA: le insalate in busta vanno consumate entro 48 ore dall'apertura. 

2) CEREALI : la denominazione "farina" è usata solo per quella di grano tenero (Triticum vulgare), diversamente da quella di grano duro (Triticum durum) che in Italia, per legge, viene impiegato per la produzione della pasta. Tra le farine speciali, ormai se ne trovano di tutti i tipi: senza glutine, di mais, di mandorle, manitoba, di malto ecc. Ma quella che certamente merita di essere enunciata è quella Integrale. Lo sfarinato integrale, può essere commercializzato come tale solo se è ottenuto direttamente dalla macinazione del cereale in toto, liberato solo da impurità. Mentre sulla farina non ci sono dubbi, diversamente si è facili prede di inganno sui prodotti derivati (pane, pasta e biscotti). 
In commercio infatti, vi sono molti prodotti da forno, a base di farine raffinate alle quali viene semplicemente aggiunta la crusca : tale comportamento fraudolento non è vietato dalla legge, poichè la vecchia normativa non vietava di chiamare "integrale" un prodotto raffinato addizionato di crusca. Il VERO INTEGRALE si riconosce se, nell'elenco degli ingredienti, la farina o la semola sono esplicitamente definite integrali.  

Una NOTA: nei prodotti da forno, a volte, si trova la dicitura "lievitazione naturale" che significa che all'impasto è stato aggiunto lievito madre; ciò non significa che il lievito di birra non sia naturale. Non lo sono invece i lieviti chimici (bicarbonato di sodio e difosfato disodico), non ammessi nella preparazione del pane. 

3) DOLCI: in Italia, per tutelare la qualità dei 3 dolci tradizionali delle feste (pandoro, panettone e colomba), la normativa prescrive che la lievitazione sia naturale, che ci siano uova fresche esclusivamente di categoria A e che ci sia il burro (16% nel panettone e colomba, 20% nel pandoro). 
è vietato quindi il ricorso a grassi di natura diversa, eccetto il burro di cacao. Regole certe anche per le farciture. 
Una NOTA: attenzione alla dicitura "senza zuccheri (aggiunti)"; un prodotto dolciario o una marmellata che vanti questa proprietà, in realtà ha zuccheri propri e, non di rado, gli zuccheri veri e propri sono sostituiti dai dolcificanti.  

4) OLIO di OLIVA: è classificato in base alla % di acido oleico in : extravergine (0.8%), vergine (2%), di oliva (miscela di olio d'oliva e vergine, ideale per friggere), di sansa (ottenuto con estrazione chimica, è di scarsa qualità). In etichetta, a parte le informazioni obbligatorie, è opportuno indicare le modalità di conservazione: ovvero al riparo dalla luce e dal calore, i quali concorrono all'ossidazione dei grassi ed al deterioramento. 

Una NOTA: Attenzione alle frodi! Malgrado sull'etichetta possa essere riportata la denominazione di "olio extravergine d'oliva", la reale acidità dell'olio può essere verificata solo con analisi di laboratorio. Una frode molto diffusa, consiste nel miscelare all'olio d'oliva olii di semi o di sansa, o peggio ancora a questi ultimi viene aggiunta la clorofilla,la quale dona all'olio un verace colorito verde brillante. 

5)FORMAGGI : la precisazione dell'origine del latte usato per ottenere il formaggio è spesso omessa, poichè non obbligatoria, così come non lo è l'elenco degli ingredienti (se il formaggio è fatto solo con latte, caglio, sale, enzimi e fermenti); fanno eccezione i formaggi sfusi e freschi, per i quali è richiesta l'indicazione del sale in etichetta. 

6) CARNE: l'età dell'animale, il paese in cui è nato, dove è stato allevato e macellato sono le informazioni che sarebbe bene trovare in etichetta quando acquistiamo la carne al banco. Tuttavia, la sola carne realmente regolamentata è la bovina, oggetto di regole rigorose - ricordate lo scandalo "mucca pazza"?- già dal 2000. Per fortuna, da quest'anno l'indicazione obbligatoria d'origine, si applica anche alla carne suina, ovina, caprina e avicola. Ne restano misteriosamente escluse: la carne equina, le quaglie, le lepri, i conigli e gli struzzi. 
Riassumendo, le voci obbligatorie in etichetta sono: produttore, denominazione, indicazioni utili, lotto e codice del capo, durabilità, bollo sanitario, origine e quantità. 

Una NOTA: per la carne biologica, il protocollo prevede innanzitutto animali di allevamenti italiani, che si adattano bene al nostro ambiente e quindi si ammalano di meno; in alcuni casi gli animali vengono curati con rimedi omeopatici ed erboristici, solo in casi rari ed estremi si ricorre a farmaci veterinari. Ovviamente gli animali sono nutriti con foraggio biologico, senza OGM. 

7) PESCE: alcune informazioni utili alla scelta del pesce sono riservate agli operatori e negate al consumatore: è il caso del calibro e della categoria di FRESCHEZZA del pesce. Per il pesce sfuso, diverso da quello fresco, si indica se è CONGELATO (la glassatura di ghiaccio è considerata tara), oppure DECONGELATO (il prodotto non può essere ricongelato, ma da consumare entro le 24 h). Anche nell'etichetta di prodotti a base di pesce è obbligatorio riferire l'eventuale presenza di allergeni o additivi (come l'anidride solforosa).
Una NOTA: non sempre il pesce "scongelato" è dichiarato. Ad esempio, nel tonno in scatola, nel pesce somministrato crudo, nel pesce scongelato per poi sottoporlo ad affumicatura, salatura, marinatura ecc. 

8) UOVA: sono classificate in 2 categorie: la A, riservata ai consumatori, la B alle aziende alimentari e non. Tutte le informazioni che ci serve sapere sono stampate sul guscio dell'uovo, sintetizzate in un codice, obbligatorio per tutti i produttori, tranne per quelli che hanno meno di 50 galline. 


  • il primo numero del codice identifica la tipologia d'allevamento (biologico, all'aperto, a terra ecc)
  • IT indica il Paese (l'Italia) in cui le uova sono prodotte
  • I tre numeri successivi indicano il codica ISTAT del Comune in cui ha sede lo stabilimento
  • TV  la sigla riferisce la provincia in cui è sito l'allevamento
  • le cifre successive identificano nome e sede dell'allevamento
  • ENTRO, indica la data di scadenza 

 9) ACQUA e BEVANDE: con un consumo procapite medio di 187 litri di acqua all'anno, gli italiani sono i maggiori consumatori di acqua in bottiglia. Ma attenzione alla composizione analitica! Oltre ai minerali presenti, un dato importante è il residuo fisso, ovvero la quantità di sali disciolti in 1 litro d'acqua a 180°C. Per una corretta diuresi, si consigliano acque con un residuo fisso inferiore ai 200 mg/L . 
Sull'etichetta, è obbligatorio inserire un'avvertenza vicino alla denominazione di vendita se per esempio, la concentrazione di Fluoro supera l'1,5 mg/L: tale dettaglio è indispensabile, poichè non è opportuno il consumo di un'acqua così da parte di lattanti e bambini di età inferiore ai 7 anni. Un altro dato è la durabilità: l'acqua non dura in eterno. Si consiglia di consumare l'acqua in bottiglie di plastica entro i 6 mesi, quelle in bottiglie di vetro entro l'anno. Dei requisiti dell'acqua parleremo un'altra volta. 
Per quanto concerne le bevande a base di frutta, ecco una distinzione che forse non conoscevate: 
- La spremuta è ottenuta da succhi di frutta fresca o congelata e poi pastorizzata una sola volta, prima di essere confezionata;
- Il succo da concentrato, subisce un processo più lungo della spremuta e perciò possiede meno vitamine;
- il nettare di frutta, ha una % di frutta che varia dal 25% al 50%; lo zucchero è ammesso fino al 20% del prodotto;
- succo e polpa, si distinguono perchè la frutta è in forma di polpa in purea;


Ancora molto ci sarebbe da dire, ma queste sono le informazioni che dovrebbero essere alla portata di tutti! La mia speranza è, che d'ora in poi, abbiate un occhio in più per le etichette, non solo per la scadenza :) 
A presto! 

lunedì 1 giugno 2015

Intolleranze e Allergie...qual è la DIFFERENZA?

Molti al giorno d'oggi, causa la disinformazione, non saprebbero spiegare il significato dei 2 concetti. 
In questo post, cari followers, vi chiarirò una volta per tutte- per chi ancora di voi non lo sapesse - il significato di ciascun termine. 

L'interesse per questo argomento ormai è globale e riuscire a identificare con esatezza se una persona ha un'intolleranza piuttosto che un'allergia verso una particolare sostanza o molecola, è di fondamentale importanza. 

  • ALLERGIA: una sostanza estranea al nostro corpo, definita "allergene", se viene a contatto con esso(talvolta anche senza penetrare nell'organismo), è in grado di suscitare una risposta allergica, ovvero una serie di sintomi (rossore, prurito, gonfiore, mal di pancia, mal di testa, diarrea, vomito) associati ad una risposta immunitaria (quindi anticorpi IgE verso quell'allergene) dipendente dalla dose di allergene assunta che nei casi estremi può sfociare nel pericolosissimo shock anafilattico. Esempi di allergie ce ne sono tantissimi: dalle allergie al pelo del gatto, al polline, alle graminacee a quelle nei confronti di determinati cibi come la frutta fresca, la frutta secca, i molluschi e alle proteine dell'uovo e del latte vaccino (queste ultime compaiono in età neonatale e si risolvono nella maggior parte dei casi in età prescolare). 
  • INTOLLERANZE: anche nel caso delle intolleranze i sintomi possono essere i medesimi o simili a quelli che si ritrovano nelle allergie (mal di testa, mal di pancia, gonfiore, diarrea e vomito) ma non vi è alcun coinvolgimento immunitario. Esempi di intolleranze sono: al lattosio (lo zucchero del latte), al fruttosio (zucchero della frutta e non solo), al glutine (proteina del frumento, farro, orzo, avena e segale), al nichel (si trova ovunque) ecc. Di non tutte le intolleranze si conosce la CAUSA; tuttavia nella maggior parte dei casi si tratta di un'intolleranza enzimologica, cioè alla persona manca l'enzima per digerire quella precisa molecola ed ecco perchè sta male ogni volta che la assume.
Come si diagnosticano?

  • Le allergie si diagnosticano principalmente con test cutanei come il "prick test" (l'allergene viene inserito nella pelle del soggetto, la positività sarà un ponfo di qualche mm), oppure più raramente con il "rast test" (vengono dosati nel sangue del soggetto le IgE specifiche per quell'allergene). Diffidate di altri test fatti in casa e non scientificamente attendibili!
  • Le intolleranze invece, si diagnosticano in modi differenti a seconda della sostanza in esame. Nel caso del lattosio e del fruttosio, si fa un test del respiro (breath test), 
  • nel caso del glutine è tutta un'altra storia: essendo un'intolleranza che scatena una risposta anticorpale, è necessario prima cercare un particolare enzima nel sangue della persona (transglutamminasi epiteliale), e se c'è, la conferma viene data SOLO dalla biopsia intestinale (quindi una bella gastro o colonoscopia!). Anche in questo campo si sono cimentati furbacchioni che hanno allestito fantomatici test che non hanno alcun fondamento scientifico. 
Uno di questi è...il CITO TEST, inventato nel 1956, ancora in voga al giorno d'oggi presso farmacie, medici e nutrizionisti che NON hanno a cuore la salute dei loro pazienti bensì solo il loro denaro. 
Questo test infatti, afferma che una persona è intollerante a una certa sostanza, semplicemente grazie ad una risposta leucocitaria. In altri termini, nel caso in cui la persona venendo a contatto ad esempio col pomodoro, i globuli bianchi si rompano o deformino, allora quella persona sarà sicuramente intollerante al pomodoro e anche alle patate. I globuli bianchi si rompono spesso nel nostro corpo e di certo non è colpa delle sostanze con le quali veniamo a contatto. Insomma amici, diffidate delle imitazioni e rivolgetevi solo ad esperti del settore che abbiano certificato le loro attività. 
Se anche voi, avete problemi con alcuni cibi, parlatene col vostro medico e se non vi darà ascolto o sottovaluterà il problema, rivolgetevi subito a un nutrizionista che saprà di certo indicarvi la strada corretta da seguire. Benchè non sempre si tratti di intolleranza o allergia, potrebbe pur trattarsi di colite: di questo argomento parleremo in un prossimo articolo. 

A presto! 


venerdì 8 maggio 2015

Cosa mangiare per... un'abbronzatura da invidia!

L'estate è alle porte ormai e lo dimostrano il caldo fuori stagione di questi giorni.
Mentre molte (e molti) di voi, si preparano alla fatidica "prova costume" - pubblicherò in seguito una serie di consigli da mettere in atto per non arrivarci impreparati- oggi, io voglio parlarvi di come avere una bella tintarella. 

Se desiderate avere une bella tonalità dorata, evitando macchie, scottature e invecchiamento precoce, bisogna pensarci almeno un mese prima di scendere in spiaggia. C'è poi chi non vuole mettersi in costume per imbarazzo della pelle bianca o non ha tempo per esporsi al sole, ma con gli opportuni rimedi può "colorarsi" ugualmente. 

  • il primo passo è risvegliare la pelle dal letargo invernale; è pertanto necessario introdurre nella dieta 2 elementi: la VITAMINA A e gli ANTIOSSIDANTI.  
  • la VITAMINA A stimola la produzione di melanina (il pigmento che protegge la nostra pelle dal sole); ANTIOSSIDANTI invece sono i nostri body guard anti-invecchiamento.
  • dove trovare queste molecole? Cosa mangiare? Aumentate il consumo di frutta e ortaggi di colore rosso, arancio, giallo e verde scuro: meloni, albicocche, pesche, zucca, carote, peperoni, pomodori, ciliegie, mirtilli, frutti di bosco, spinaci, bietole e lattuga, sono solo alcuni.  
  •  Essi sono ricchi di antiossidanti, tra cui polifenoli e il betacarotene, il precursore della vitamina A, essenziale per la rigenerazione dei tessuti. Nei pomodori e nei peperoni, poi di importante vi è il licopene, che previene i danni da esposizione ai raggi ultravioletti (eritemi, ustioni, invecchiamento precoce); trovate questa molecola "spazzino" anche in frutti come uva, anguria, albicocche, papaya e pompelmo rosa.
  • Anche il pesce fresco apporta una notevole quantità di antiossidanti (omega 3), soprattutto il pesce azzurro;lo stesso dicasi per la frutta secca (omega 6);
  • Per compensare la perdita di liquidi dovuta ad eccessiva sudorazione e all'esposizione al sole, è vostro dovere idratare la pelle bevendo molto (almeno 2 litri al dì); non solo acqua, ma anche succhi di frutta antiossidanti come quelli a base di bacche rosse (more, mirtillo,fragole). 
Infine, prima di scendere in spiaggia, ecco alcune dritte per salvare la pelle...
Pur preparando la vostra pelle ad abbronzarsi, non sarà totalmente immune dall'aggressione dei raggi solari, così pericolosi per via dei mutamenti climatici. Per scegliere le creme protettive, (NO AGLI OLII ABBRONZANTI!!!), considerate 2 fattori: 

  1. il tipo di pelle
  2. modalità di esposizione 
Il filtro solare dev'essere adeguato al proprio fototipo, cioè la sensibilità individuale della cute classificata in 6 livelli. Nei primi giorni si resterà su una protezione alta (tra 30 e 50), ripetendo l'applicazione ogni 2 ore circa e dopo ogni bagno. 
Dapprima è bene evitare il solleone delle ore centrali (11-16), ma piuttosto preferite le ore mattutine e quelle tardo pomeridiane.  

Buon sole a tutti!  


giovedì 23 aprile 2015

STARE IN FORMA...è anche questione di SONNO!

8 ore (480 minuti) è quanto dovrebbe dormire ogni notte un adulto medio per assicurarsi equilibrio e salute. Ma quanti di voi  seguono questa regola realmente? Quanti di voi recuperano il sonno notturno con una penichella pomeridiana?
Sono in molti a sottovalutare l’importanza del sonno. E invece, dormire bene e il GIUSTO, aiuta l’organismo (e il cervello) a ricaricarsi, aiutandoci dunque ad essere più produttivi, a rallentare i processi dell’invecchiamento e a STARE IN FORMA. Ebbene sì, mangiare e dormire ad orari regolari e che siano sempre gli stessi ogni giorno, favorirebbe gli ingranaggi del metabolismo e quindi l’omeostasi del peso.
Ad oggi, le persone in Italia che dormono poco e male sono circa il 30%; moltissime soffrono d’insonnia tanto che questo disturbo può essere considerato una vera e propria malattia sociale (basti pensare che ogni anno si spendono ben 200 milioni di euro per acquistare farmaci anti-insonnia!).
Ecco quali sono i danni PSICOLOGICI conseguenti ad un sonno insufficiente…
-          Spossatezza e indebolimento delle capacità cognitive;
-          Irritabilità;
-          Memoria debole;
-          Irritabilità, ansia e depressione;   


….e quelli FISICI:

-          Aumento del rischio di IPERTENSIONE;
-          AUMENTO DI PESO….OBESITà;
-          PROBLEMI CARDIO-VASCOLARI;
-          MAGGIORE ESPOSIZIONE AL DIABETE MELLITO.

Sono certa che nessuno di voi vorrebbe esporsi a questo rischio, dal momento che già nell’ambiente che ci circonda vi sono numerosi fattori di rischio per le malattie. Perciò, di seguito vi illustrerò alcuni preziosi consigli per fare una BELLA DORMITA:
1)      La temperatura ideale della vostra camera da letto dev’essere di 17-18°C;
2)      Assicuratevi che la camera sia ben ventilata;
3)      Per il sonno notturno la luce dev’essere assente: la nostra ghiandolina pineale chiamata EPIFISI produce l’ormone del sonno (MELATONINA) proprio con il sopraggiungere della sera, dunque della mancanza di luce;
4) A letto solo se assonnati: non forzatevi, piuttosto se non riuscite a dormire alzatevi e provate a leggere un buon libro sul divano;
se avete dormito poco durante il giorno, evitate di fare pisolini durante il giorno così è quasi certo arrivare a letto assonnati (il riposino diurno, se proprio non riuscite a evitarlo, non deve superare i 30 minuti);
5) Andate a dormire ogni sera e cercate di svegliarvi ogni mattina alla stessa ora, possibilmente anche durante il fine settimana;
6) Evitate le sigarette nelle 4 ore prima di coricarvi e limitate il consumo di alcol;
no a PC, videogames & co.: lavorare al PC, giocare ai videogames, chattare o inviare e-mail col cellulare, sono attività che non conciliano il sonno; vietato quindi portare dispositivi elettronici a letto; 

Ma è mio dovere ricordarvi che, l’ALIMENTAZIONE gioca un ruolo centralissimo: ovvero, dormire bene, dipende anche da cosa si mangia, pertanto:
  •  Fate la cena almeno 3 ore prima di andare a letto ( la digestione sarà a buon punto e la mattina vi sveglierete gradevolmente affamati);
  • Un alimento che aiuta il sonno è il LATTE: alcune sue proteine vengono digerite in peptidi (le CASEO MORFINE) che stimolerebbero attivamente i recettori oppioidi e per questo motivo conciliano il sonno; tuttavia LATTE e BISCOTTI non rappresenta una cena e non dovete farne uso spesso a meno che siate dei bambini;
  • Anche i CARBOIDRATI tendono a incrementare il sonno, (così come uova, nocciole, arachidi, legumi, carne) che contengono un amminoacido, il Triptofano, precursore della serotonina, poichè i recettori della serotonina si sono rivelati induttori del sonno;
  • Disturbano il sonno notturno: il formaggio, il cioccolato, i cavoli e le banane mature, poichè contengono la TIRAMINA, uno stimolatore del rilascio di adrenalina che rende il sonno più difficile; 
Ma perchè chi dorme poco ingrassa più facilmente?
La risposta è più semplice di quanto pensiate: perchè quando si dorme poco, il nostro organismo deve in qualche modo "recuperare" il tempo e le energie perdute, dunque lo fa  da una parte, liberando degli ormoni che ci fanno sentire affamati per tutto il giorno e, specialmente in assenza di una colazione adeguata, desiderosi di mangiare dolci e cibi ipercalorici; dall'altra parte rallenta il metabolismo come se volesse far in modo di acquisire ogni piccola caloria che trovi lungo il suo cammino. Quindi, mangiamo di più e in maniera scorretta, producendo un aumento di peso. 

Avrete notato tutto ciò su voi stessi in almeno un'occasione. Dunque, 
è proprio il caso di dirlo che una SANA DORMITA, CI SALVA LA VITA!


mercoledì 15 aprile 2015

Come conservare i cibi?

Amici Salutisti in Tavola, come già anticipato nell'articolo de "Ricicliamo il cibo", oggi vi suggerirò alcuni punti essenziali per conservare al meglio i vostri cibi ed evitare inutili sprechi. 

Per prima cosa, quasi tutti certamente saprete che ogni comparto del frigo non è adatto a qualsiasi cibo. Ecco dunque, uno schema generale di "posizionamento dei cibi" sui diversi ripiani del frigo: 

  •  CARNE e PESCE: vanno posizionati sul ripiano al di sopra del cassettone delle verdure, vale a dire sulla zona più fresca del frigo. Attenzione al macinato di carne e al pesce eviscerato, che vanno consumati entro le 24 h per evitare sgradevoli sorprese. La carne bovina di grosso taglio, può durare 2-3 giorni. Se decidete di congelarla, facciate in modo che non trascorrano più di 6 mesi, poichè, nonostante le temperature sotto lo zero siano nemiche dei batteri, la proliferazione avviene comunque, seppure molto molto lentamente. 
  • FORMAGGI e LATTICINI : è necessario che li avvolgiate con carta da frigorifero; attenzione alla PELLICOLA: non tutte le pellicole sono idonee alla conservazione dei cibi, soprattutto di quelli ricchi in grassi come i formaggi e i salumi. Se volete usarla, leggete bene l'etichetta e se contenesse PVC (polivinilecloruro) allora scartatela a priori. Formaggi e latticini dunque, vanno riposti sulla mensola medio-alta, insieme a latte e yogurt, da consumarsi preferibilmente entro 3 giorni dall'apertura.  
  • SALUMI: i salumi e gli affettati, è buona norma che vengano lasciati nella confezione originale del salumiere e pertanto li possiamo riporre accanto ai formaggi.
  • UOVA: come il burro e le bibite, le uova sono alimenti che non necessitano di un'importante refrigerazione. Perciò, potete posizionarle nell'apposito portauova dello sportello del frigo. 
  • FRUTTA e VERDURA: come già detto, poneteli all'interno di sacchetti di carta nei cassetti in basso del frigo. Non tutte le verdure e la frutta però sono per il frigo: ad esempio non lo sono frutta esotica, zucchine, cipolle, patate (quest'ultime prediligono una temperatura compresa tra i 5° e i 7°C affinchè non germoglino o non si ammorbidiscano troppo) e il pane (diventa raffermo più in fretta con le basse temperature).
  • AVANZI: innanzitutto, se sono ancora caldi, aspettate che si siano completamente raffreddati e  poi metteteli sul ripiano dei salumi e dei formaggi o sul ripiano più alto, accanto a barattoli di mayonese o di marmellate aperti. Se si trattasse di cibi crudi, non lasciateli senza coperchio o mal conservati: si deve evitare qualsiasi contaminazione crociata con i cibi cotti. 

Altri consigli, per un buon uso del nostro amico frigorifero...

  1. In generale la temperatura del frigo è 4-5°C; tuttavia in estate, siamo liberi di abbassare la temperatura maggiormente perchè fuori fa più caldo;
  2. Non congelate nuovamente cibi già scongelati: se avete molta carne ad esempio, è bene frazionarla prima di congelarla e suddividerla in diversi sacchetti o confezioni, da scongelare volta per volta, al bisogno;
  3. Non sovraccaricate il frigo con troppa spesa: l'aria fredda non circolerebbe uniformemente;
  4. Per lo stesso motivo del punto precedente, fate in modo che gli alimenti non poggino direttamente alle pareti del frigo. 
Per una conservazione efficace però amici, ricordate che anche il frigo dev'essere periodicamente pulito. Come? Con una bella spugnetta imbevuta di acqua e aceto o bicarbonato; lo stesso bicarbonato, posto in un bicchiere in un angolo del frigo, sarebbe capace di assorbire gli odori. Provare per credere! 

giovedì 19 marzo 2015

Mangia MENO, Vivrai di più!

Lunga vita con poche calorie?

Il quesito che oggi vi pongo cari amici del blog, è questo: << è possibile vivere più a lungo? qual è il segreto di quelle persone che superano il secolo di vita?>>
Studi fatti negli ultimi 5 anni, indicano che una drastica riduzione
calorica aiuterebbe a vivere in salute e più a lungo. 
Infatti, mediante la cossidetta "restrizione calorica" ,ovvero una riduzione del 50% delle calorie totali assunte in una giornata, vi sarebbero numerosi benefici: longevità, abbattimento dei rischi di sviluppare in età avanzata malattie moderne come tumore, obesità, patologie cardio-vascolari. Finora tuttavia, gli esperimenti di restrizione calorica sono stati eseguiti solo su topolini da laboratorio, lavorando su  un gene, chiamato SIR (presente anche nell'uomo) che si manifesta producendo una proteina chiamata SIRTUINA, la quale guarda caso, viene proprio attivata da digiuno e scarsa alimentazione e che sarebbe coinvolta in numerosi processi di riparazione e salvaguardia del DNA; un altro meccanismo che conduce all'allungamento della vita è quello che vede l'attivazione dell' IGF1, un fattore di crescita importantissimo, nell'allungamento della vita della singola cellula. Poter attivare e stimolare efficacemente questi processi, significa assicurare alla cellula e all'organismo umano una prospettiva di vita più lunga, in cui,il DNA si "accorcia" molto più lentamente: è noto infatti, che ci si avvicina alla morte, quando i cromosomi sono diventati così corti e piccoli da dover scomparire. 
Nell'uomo, per ovvi motivi, è impossibile applicare la restrizione calorica del 50%, ma il 30%, è una percentuale più accessibile e consigliata rispetto ad un'alimentazione incontrollata. Dopo aver osservato lo stile di vita di un gruppo di volontari soggetti a restrizione calorica, i ricercatori sono concordi nell'affermare ciò che il senso comune suggerisce da tempo: chi mangia poco, gode di buona salute - le analisi a cui si è sottoposto il gruppo di volontari difatti, sarebbero perfette, con valori identici e immutati nel tempo. 
Tra i principali sostenitori di un'alimentazione a basso impatto calorico, vi è l'oncologo Umberto Veronesi - vegano- , che si spinge ancora oltre praticando un giorno di digiuno a settimana. 

Mangiare poco, ok. Ma cosa?? 
La mia risposta probabilmente, già la conoscete. La dieta Mediterranea, rimane un modello nutrizionale corretto. Inoltre, è ECOSOSTENIBILE poichè prevede un basso consumo di carne. 

NOI SIAMO QUEL CHE MANGIAMO

domenica 8 marzo 2015

Onnivora, Mediterranea, Vegetariana o Vegana.... Qual è quella giusta?

L'argomento di questo post, è probabilmente tra i più discussi dei giorni nostri, in fatto di alimentazione. Mi riferisco naturalmente, alle diverse tipologie di stili alimentari maggiormente diffusi tra la popolazione Occidentale. Qual è il dilemma? 
Innanzitutto, non è corretto asserire che ci sia una dieta più corretta di un'altra, perché la dieta è un insieme di componenti nutrizionali che possano e devono soddisfare determinati criteri della persona: età, sesso, costituzione corporea (percentuale massa magra e grassa), attività fisica, lavoro, presenza o assenza di patologie ecc. Per cui in questo articolo, vi mostrerò oggettivamente in cosa differiscono, pro e contro di ciascuna di esse. 

1)  Dieta ONNIVORA: più della metà della popolazione occidentale- purtroppo- mangia in questo modo: carne rossa e/o bianca ogni giorno, pesce saltuariamente, formaggi e insaccati ogni giorno, pane, pasta, dolci e cibi fast-food spessissimo. Insomma una montagna di carboidrati semplici pro-diabete, grassi saturi pro-steatosi ed un sovraccarico di proteine ammazza-reni. Da questo stile alimentare dipendono non solo le principali malattie metaboliche da eccessivo benessere del mondo Occidentale (diabete, infarto, arteriosclerosi, obesità) ma anche temibili neoplasie, così come confermato da numerosi studi di coorte. In un mondo in cui tutti vanno di fretta, stiamo dimenticando il reale valore del cibo e di come può essere impiegato a nostro beneficio, per cui si finisce per scegliere ciò che è più veloce e semplice da cuocere, meglio ancora se è già pronto al consumo! Il risultato...in Italia una percentuale elevata (24%) di bambini obesi o sovrappeso di età compresa tra i 6 e gli 11 anni ed un numero crescente di diagnosi di tumore al colon-retto (l'Emilia Romagna ne detiene il triste primato). La situazione non è da meno in altri Paesi dell'Europa e negli USA. Vantaggi di questa dieta? io non riesco ad individuarne alcuno. 

2) Dieta Mediterranea: a darle questo appellativo, fu un biologo Americano, Ancel Keys, che dedicò buona parte della sua carriera allo studio ed al confronto delle abitudini alimentari di popolazioni di 7 Paesi del mondo, fra cui Italia, Grecia e Spagna (Paesi che si affacciano sul bacino Mediterraneo). Dopo aver condotto questo ambizioso progetto, pubblicò i risultati delle sue ricerche, racchiusi nell'emblematica PIRAMIDE ALIMENTARE,  affermando che la dieta Mediterranea, risultava essere la dieta più idonea e allo stesso tempo equilibrata, nella prevenzione di moltissime malattie. Essa prevede: tutti i giorni una porzione di pane, pasta, cereali vari, frutta e verdura in abbondanza; 2-3 volte a settimana latte e derivati, pesce, olio d'oliva e uova, dolci e alcool solo una volta a settimana assieme alla carne rossa. 
Keys, non si sbagliava, benchè al giorno d'oggi l'attualità della Dieta Mediterranea, sia stata messa in dubbio per alcuni aspetti. Come nutrizionista io la sostengo fermamente e la propongo anche a chi desidera perdere peso senza rinunciare alle proprie abitudini alimentari.  
3) Dieta Vegetariana : sempre più persone scelgono di aderire al "vegetarianesimo". Del quale, esistono diverse forme: ad esempio, i pescetariani sono vegetariani, ma mangiano il pesce. La dieta vegetariana classica contempla frutta e verdura come base, con l'aggiunta di uova, latte e derivati dei quali però, non vi è un abuso di quantità rispetto a quanto presente nella dieta Mediterranea, benchè essi rappresentino valide fonti di amminoacidi essenziali, quindi proteine nobili e vitamine. I vegetariani sostituiscono l'assunzione di proteine animali con quelle di origine vegetale: i legumi ovviamente, e la SOIA, il legume per eccellenza, che vanta una concentrazione proteica nettamente superiore a quella di altri legumi in associazione ad alta digeribilità e poche calorie. I semi della soia vengono impiegati nei modi più disparati: per ottenere farine e quindi pasta, pizza, biscotti; per produrre il latte di soia, formaggi come il TOFU e infine salse, yogurt e gelati (consigliati anche a chi ha problemi di colesterolo alto). 
La dieta vegetariana, se fatta con criterio e la giusta direzione di un esperto, può migliorare la vita, perchè "alleggerisce" il sistema digerente, il sistema cardio-circolatorio, nervoso e giova anche allo spirito. Non è priva di alcun nutriente essenziale come molti potrebbero credere ma anzi,  è varia e fornisce al corpo umano nutrienti di origine vegetale che, rispetto a quelli di origine animale, non sono correlati con dismetabolismi e carcinomi. Il doppio risvolto della medaglia è che, proprio gli alimenti che ci fanno più bene, sono anche quelli che fanno più bene al Pianeta...è quanto racchiuso nella DOPPIA PIRAMIDE ALIMENTARE o PIRAMIDE AMBIENTALE, dove, alla produzione di carne e derivati, coincide un pesante consumo di fonti idriche, geologiche, di combustibili fossili e perciò un' importante produzione di anidride carbonica (più inquinamento!!). Potete vedere nell'immagine  qui sotto quanto affermo. Un motivo in più per scegliere di mangiare green.   


4) Dieta Vegana: spesso, chi la sceglie lo fa primariamente per motivi di natura etica, ovvero la necessità di rispettare il mondo animale e non sfruttarlo in alcun modo a nostro vantaggio, per non arrecare danni all'ecosistema e nella fattispecie all'animale stesso, visto come un essere vivente con un'anima e quindi dei sentimenti.  C'è chi considera il "veganesimo" la forma "estrema" della dieta vegetariana, poichè rispetto a quest'ultima, elimina il consumo dei derivati animali quindi latte, formaggi e uova, basandosi esclusivamente sui prodotti del mondo vegetale. Se non è gestita con le giuste conoscenze, può condurre a gravi deficit nutrizionali come anemia sideropenica e la più grave anemia perniciosa, dovuta a un insufficiente apporto di vitamina B12, la quale è una prerogativa del mondo animale; i vegani sono perciò costretti ad ottenerla con l'ausilio di integratori vitaminici. Inoltre, si impone la necessità di fare controlli del sangue periodici, in modo da evidenziare o no eventuali deficit. Inequivocabili anche in questo caso, i vantaggi a carico del sistema digerente, cardio-vascolare e renale.

Al giorno d'oggi, sempre più mamme, scelgono di iniziare i loro piccoli al mondo del vegetarianesimo e del veganesimo, fin dallo svezzamento. Ma la domanda che io vi pongo è: è giusto poter decidere per i nostri figli? Precludere loro la possibilità di sperimentare nuovi gusti e sapori sconosciuti? Instaurare un'impronta nutrizionale ed un'esperienza gustativa che li influenzerà anche da adulti? La parola ai posteri, poichè qui non parliamo solo di Scienza ma anche di Etica... 
  
Il MONDO è bello perchè è VARIO ! 




venerdì 20 febbraio 2015

Ricicliamo...il CIBO!

Amici, ormai al giorno d'oggi, si parla dappertutto di questi 2 temi: riciclare e alimentazione. Neanche a me dispiace parlarne, dato che sono un'amante dell'ecologia e una fan del "mangiar bene". 
Questa settimana vi propongo alcuni segreti e suggerimenti per non buttare il cibo ed evitare inutili sprechi. Ecco alcuni esempi nei quali vi potreste ritrovare: 

  • Salumi e affettati dimenticati nel frigo o avanzati da 3-4 giorni  : ci sono moltissimi modi in cui potreste impiegare il prosciutto crudo, cotto o lo fettina di speck avanzata, ad esempio con una carbonara (al posto della pancetta, il prosciutto è ottimo e diventa croccante quando lo spadellate con olio e cipolla), per insaporire una frittata o un timballo al forno, per la pasta al forno, per la pizza di patate o per fare i supplì
  • Formaggi stagionati: questi si conservano persino per una settimana, se ben racchiusi nel frigo in sacchetti alimentari o avvolti nella pellicola, poichè sono più disidratati rispetto a quelli freschi ;se dovessero presentare un alone biancastro molliccio o verde, eliminate quella parte con il coltello e poi utilizzate un altro coltello pulito per tagliuzzarlo. Io uso gli avanzi dei formaggi stagionati per insaporire il petto di pollo alla piastra (aggiungo un pezzetto di emmental sul pollo negli ultimi minuti di cottura), oppure per fare una buona pasta ai 4 formaggi, per creare gustosi  sofficini o crocchette al formaggio con uova, farina e pangrattato e infine per inventare nuove e sfiziose ricette. 
  • Pasta del giorno prima: se avete cotto troppa pasta o qualcuno si è rifiutato di mangiarla, niente paura, il giorno dopo potrete sfruttarla per creare una gustosa "frittata di pasta", seguite questo link http://www.nonsprecare.it/come-cucinare-avanzi-ricetta-frittata-di-pasta
  • Riso avanzato: io lo utilizzo (anche se risalente a 2-3 giorni prima, se ben riposto in recipiente ermeticamente chiuso in frigo) per fare i supplì (ricetta classica) che, col riso del giorno prima, risulteranno più gustosi; 
  • Pane raffermo: il pane, anche se ben conservato in luogo asciutto e fresco, si sa, il giorno dopo già comincia ad essere raffermo o poco malleabile. Se è troppo duro (e non presenta muffe), potete grattugiarlo per farne pangrattato. Inoltre, se non è "pietrificato", basta tagliarlo a tocchetti non troppo spessi e tostarlo con un filino d'olio nel forno caldo per 5-10 minuti. Poi usatelo per preparare delle buone bruschette o dei croccanti crostini, magari per accompagnare zuppe e minestre fumanti. Io uso il pane di 2-3 giorni prima (sempre se non è troppo duro) per preparare delle invitanti polpette di pane. Eccovi la ricetta, semplice e veloce...
  • Ingredienti per 8 polpette 
  • 100 g pane raffermo
  • 1 uovo
  • latte q.b.
  • pangrattato q.b.      
  • 40 g grana o parmigiano grattugiato
  • un ciuffo di prezzemolo
  • olio, sale e pepe 
Procedimento 
Spezzettate il pane in una ciotola e bagnatelo con il latte necessario ad ammorbidirlo e amalgamate fino a quando sarà totalmente assorbito. Aggiungete l'uovo sbattuto, un pizzico di sale e pepe, il formaggio grattugiato, il prezzemolo tritato, infine 3 cucchiai di pangrattato o quanto serve per rendere l'impasto meno liquido e più corposo. Con un cucchiaio formate delle polpettine che porrete in una teglia ricoperta da carta da forno. Passate un filino d'olio sulle polpette e cuocetele nel forno a 180°C; quando saranno dorate da un lato, giratele con una forchetta e lasciatele dorare dall'altro lato. Servitele calde. 

  • Frutta troppo matura: spesso accade che non riusciamo a consumare completamente la frutta o che la dimentichiamo in un angolino del frigo. Essa poi finisce per annerire o mostrare macchie marroncine poco gradevoli da vedere. Non buttatela! per esempio, con le banane troppo mature potete: fare dei buonissimi muffins banane e cacao e, naturalmente, frullati con altri frutti come mela, pera e fragole. Con le arance invece, possiamo fare delle buone spremute. In particolare, con la frutta invernale abbiamo più possibilità di riciclo, poichè, rispetto alla frutta estiva  si decompone molto più lentamente essendo meno idratata;pensate ai meloni e alle angurie che anche in frigo, dopo 3-4 giorni già sanno di rancido. Con le mele, le ciliegie, le albicocche, le pesche, i frutti di bosco e le fragole  mature possiamo ottenere dolcissime marmellate (che rispetto a quelle industriali hanno meno zuccheri e addittivi) Ecco come: http://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/8974-marmellata-senza-zucchero 
Spero di avervi dato dei consigli domestici utili. Forse vi sembrerà un argomento scontato ma se tutti cominciassimo a riciclare di più (anche in cucina), il mondo sarebbe meno sporco, le risorse sarebbero più omogeneamente distribuite tra la popolazione mondiale e tutti potrebbero usufruirne. Senza contare che spenderemmo meno e in tempi di crisi come questi, non è male. In un prossimo post vi parlerò anche di come conservare gli alimenti  in maniera ottimale per evitare sprechi.  
Al prossimo post! 

giovedì 12 febbraio 2015

Le Spezie...ALLEATE DELLA SALUTE!

Le spezie sono delle alleate davvero preziose, non soltanto in cucina, per insaporire i nostri piatti, ma nella vita di tutti giorni, per prevenire alcune patologie di varia natura. Alcune spezie, più di altre, sono ricche di proprietà benefiche in grado di rafforzare il nostro sistema immunitario e di regolare i livelli del colesterolo e degli zuccheri nel sangue. Io solitamente le uso in molti piatti, spesso accostandole tra loro per sperimentare nuovi gusti dal tocco esotico. Di seguito, vi propongo una lista delle spezie più diffuse e delle loro proprietà. 
1) Curcuma
La curcuma è una spezia di origine orientale, dalle proprietà a dir poco portentose. Studi recenti ne hanno messo in luce l'utilità per la prevenzione del diabete di tipo 2 e per proteggere l'organismo dalle infezioni. La curcuma, infatti, rafforza il sistema immunitario. Presenta inoltre proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche e antiossidanti. Si è stimato che la capacità antiossidante del suo principale componente, la curcumina, sarebbe circa 300 volte superiore a quella della vitamina E (vitamina antiossidante e anti-age per eccellenza). Il popolo Indiano utilizza con piacere questa spezia da più di 6000 anni non solo in cucina ma anche come cosmetico, medicina e mezzo di purificazione per il corpo. Diversi studi hanno inoltre accertato le proprietà anticancerogene nei confronti di diversi tipi di tumore, come neoplasie al seno, tubo digerente, fegato e prostata. 
Potrete provare la curcuma in questo noto piatto Tunisinohttp://www.cookaround.com/cucina-internazionale/tunisia/secondi-piatti/tajine-di-pollo

2) Zenzero 
Le virtù dello zenzero sono a dir poco straordinarie. Lo zenzero favorisce la digestione ed aiuta l'organismo a depurarsi. E' perfetto per la preparazione di tisane da assumere per la cura e la prevenzione di mal di gola, raffreddore e influenza. Studi scientifici ne hanno dimostrato l'efficacia come antidolorifico in caso di artrite. Contribuisce inoltre a ridurre la cellulite, i gonfiori e i ristagni acquosi, entrando di diritto tra le spezie brucia-grassi, oltre che salutari. Provate questa deliziosa ricetta di Biscotti allo zenzero: http://www.cookaround.com/yabbse1/showthread.php?t=99568
zenzero

3) Peperoncino

Il peperoncino stimola il metabolismo e la digestione. I suoi effetti benefici sono soprattutto depurativi. Un pizzico di peperoncino contribuisce a favorire la circolazione sanguigna, è antireumatico e antidolorifico. Una varietà particolare di peperoncino, il pepe di Cayenne, è rinomata per la sua capacità di tenere sotto controllo il colesterolo proprio grazie al suo effetto ipocolesterolemizzante. Inoltre il suo principio attivo, la capsaicina, contenuto nei semi, è un ottimo rimedio alla nevrosi erpetica e per chi soffre di stitichezza. E che dire del potere eccitante ed afrodisiaco del peperoncino? Tale potenzialità è attribuita al fatto che, l'immediata sensazione di bruciore percepita dalle nostre papille gustative, a contatto con il piccante, stimola il rilascio di adrenalina e di endorfine, oppiodi naturali secreti dal nostro corpo, in grado di farci sentire euforici ed entusiasmati. Controindicazioni: meglio stare lontani se avete problemi di emorroidi! Eccovi un antipasto leggero e piccante: ricette.giallozafferano.it/Bastoncini-di-pollo-aromatici.html 

pepe di cayenna

4) Noce moscata

La noce moscata è una spezia di solito sottovalutata. E' interessante sapere che la noce moscata viene impiegata in omeopatia. Ad esempio, risulta utile in caso di pressione bassa e di reumatismi. Viene inoltre utilizzata per le malattie che colpiscono i bronchi e per i problemi di digestione. Le proprietà benefiche della noce moscata sono garantite dai preziosi oli essenziali in essa contenuti. Non deve essere assunta in quantità troppo eccessive, essendo un vero e proprio alimento medicinale. Io la aggiungo sempre nella preparazione del ripieno delle lasagne (risultano ancora più profumate e saporite, provare per credere!).
noce moscata

5) Cumino

Il cumino è una delle principali spezie della salute nell'Ayurveda, la medicina tradizionale indiana. E' ricco di ferro ed è adatto alla stagione invernale, per via del suo potere riscaldante. E' efficace nella riduzione del colesterolo e dei livelli degli zuccheri nel sangue. Viene ritenuto efficace per il miglioramento della risposta immunitaria e nel contrastare l'osteoporosi. Chi di voi conosce questo curioso impiego del cumino? Scopritelo quihttp://www.tuttogusto.it/ricette/ricetta_minestra-ceci-leblebi-tunisia_331149.aspx (vi consiglio di consumare questo piatto nei giorni più freddi dell'inverno).
cumino

6) Chiodi di garofano

I chiodi di garofano sono ritenuti benefici dalla medicina naturale per alleviare i dolori legati all'artrite. Contengono infatti una sostanza in grado di interrompere i processi di un complesso proteico che è stato correlato all'insorgere di disturbi infiammatori, quali l'artrite stessa. Sono un antibatterico naturale adatto per la preparazione di infusi da ottenere tramite decotto e da impiegare come collutorio. L'infuso deve essere filtrato e lasciato raffreddare prima di essere utilizzato. Un esempio di dessert facile e veloce: http://ricette.giallozafferano.it/Bicchierini-freddi-di-pesche-al-Dolcetto.html

chiodi di garofano

7) Cardamomo

Il cardamomo è la terza spezia più rara al mondo, dopo zafferano e vaniglia. Impariamo dunque ad utilizzarlo con parsimonia, come se fosse un vero e proprio medicinale. Può essere impiegato, ad esempio, per aromatizzare il caffè. Il cardamomo è utile in caso di tosse e raffreddore, per tutte le infiammazioni delle vie aeree e per favorire il dimagrimento. Stimola il metabolismo. I semi di cardamomo possono essere masticati oppure impiegati nella preparazione di tisane. Ma provatelo anche così: http://ricette.giallozafferano.it/Budino-di-riso-allo-zafferano.html
cardamomo

8) Cannella

I motivi per aggiungere un pizzico di cannella nella nostra alimentazione e nella preparazione delle tisane sono tanto numerosi quanto le sue proprietà benefiche. La cannella regola gli zuccheri nel sangue, riduce i dolori causati dall'artrite, migliora la memoria, è un alleato prezioso contro il raffreddore e il mal di gola. Le sono state infine attribuite proprietà antitumorali. Un raffinato esempio di come proporre la frutta: http://ricette.giallozafferano.it/Ananas-alla-piastra-con-miele-e-cannella.html

cannella

9) Curry

Una delle spezie principali contenute nel curry è la curcuma. Si tratta di un mix indiano ormai utilizzato in tutto il mondo per aromatizzare le spezie. Nel curry la curcuma è accompagnata da zenzero e pepe nero, due alimenti che ne potenziano le proprietà benefiche. Esso può inoltre contenere cumino, cardamomo e chiodi di garofano, oltre allo zafferano, un insieme di spezie davvero salutare. Molti di voi probabilmente vorranno sapere come si fa il famoso pollo al curryhttps://www.philadelphia.it/Ricette/Pollo%20al%20curry?r=9443
curry spezie

10) Anice stellato

L'anice stellato viene considerato come un vero e proprio antibiotico naturale. Da esso viene estratto un olio essenziale impiegato in medicina ed erboristeria per la preparazione di farmaci e rimedi naturali. E' un antiossidante e un antimicotico. Contrasta in maniera efficace la presenza di virus e batteri. Viene impiegato per la preparazione di liquori, mix di spezie e dolci.

anice stellato

11) Rosmarino 
Questa affascinante pianta mediterranea sempreverde è conosciuta anche come la "pianta del ricordo". Usata abbondantemente in erboristeria, viene sfruttata per le sue proprietà: antisettiche, antinfiammatorie, antivirali, analgesiche, antidepressive e persino afrodisiache! Tra i suoi benefici, questi sono solo alcuni: espettorante per il raffreddore, rafforza la memoria, stimola la ricrescita dei capelli, allevia i dolori muscolari e i reumatismi se usato nei bagni di vapore. Come le altre spezie si trova facilmente nei supermercati e nei negozi Bio. 




12) Origano 
Sapevate che il suo olio essenziale è il più potente antisettico conosciuto in natura? Ebbene sì, oltre ad essere antinfiammatorio, analgesico, anticellulite e antibiotico naturale nei confronti dei principali batteri causa di patologie delle vie respiratorie, specialmente nei confronti degli stafilococchi; utilizzatelo nell'aromaterapia o nei suffumigi con bicarbonato e acqua bollente,  se avete raffreddore e naso chiuso. Inoltre, l'origano possiede vitamina C (quindi è un antiossidante) e proprietà anticancro, soprattutto per quanto concerne il tumore alla prostata, grazie a un suo componente che induce le cellule cancerose ad autodistruggersi. Tanti buoni motivi insomma per usarlo come spezia nei vostri piatti, ad esempio su una buona bruschetta o sulla carne! Buon appetito! 

 Aspetto i vostri commenti e domande, al prossimo post, Ciaooo!!!